Le  leggende di Pont Canavese

“Scopri il cuore segreto del paese: leggende, misteri e storie che prendono vita!”

MADAMA RUA

Donna misteriosa ed ambigua, dimorante nell’antica Torre Tellaria, strega sotto mentite spoglie, divoratrice di bimbi.
Scoperta la sua vera natura, l’intero paese si organizzò per annientarla, ma vano fu il tentativo di sopprimerla.
Al momento della cattura ella si trasformò in un corvo nero che andò a posarsi sul punto più alto della torre.
La sua metamorfosi generò una angosciosa paura fra gli abitant di Pont, che si rinnovava ogni qual volta un corvo nero volteggiante veniva avvistato nei pressi della Tellaria.

PERSONAGGI E LEGGENDE DI PONT CANAVESE

Anfratto "La Balma"

L'epoca glaciale ha lasciato nel nostro territorio alcuni massi di considerevoli dimensioni che formano anfratti e caverne molto ampie. Uno di questi si trova in località Sarro, sulla vecchia strada per Sparone; è conosciuto come "La Balma" ed ospita una vera e propria abitazione. La leggenda vuole che sia stata utilizzata da Re Arduino come abitazione per i suoi soldati; l'aspetto attuale, però, risale al 1700 quando la zona sottostante la roccia fu ampliata e l'area,di 160 mq circa, suddivisa in 5 locali per ricavarne un'abitazione da destinare ai contadini ed ai loro animali. La superficie della roccia è interamente coperta da una vite; una scala edificata con muretti a secco si inerpica sul masso fino alla sommità. L'interno conserva testimonianze dell'uso abitativo: un grande camino ricavato nella pietra, alcuni tramezzi, un grosso torchio ed un tino. Molte leggende sono legate alla Balma; ai personaggi da fiaba quali Furicc e Cùgnët, se ne aggiungono altri più reali quali Vittorio Emanuele II che visitò la Balma e lasciò alla donna che lo aveva accolto una mancia di ben 5 lire.

Enigma della Roca Gipoyra

Liborio era rimasto sepolto da una scarica di massi che, staccatisi dalla montagna in seguito all’esplosione del laboratorio, avevano ostruito completamente l’ingresso delle grotte. Gli abitanti che avevano assistito al disastro e per molti anni ne avevano mantenuto vivo il tremendo ricordo, parlando del luogo dell’esplosione e del grande masso che era precipitato, avevano cominciato a chiamarlo la roca ‘d Gepoyra, e il toponimo era rimasto legato al masso anche nei secoli successivi

Sono il "Peilacan".

Il mio nome è legato al lavoro che facevo molto tempo fa: il cacciatore di cani. Verso la fine del '600, a causa delle guerre e della peste, il paese era poverissimo ed era infestato da cani inselvatichiti che rappresentavano un pericolo per le greggi e per i bambini. Io li catturavo e li scuoiavo. Le pelli venivano utilizzate per fare le scarpe per la gente più povera. Sono diventato per la storia di questo paese, un personaggio così particolare che mi hanno scolpito proprio nel momento in cui sto catturando un cane. La mia statua la puoi vedere laggiù, proprio vicino al palazzo comunale.
SERVIZIO PETALI DEL RACCONTO

La storia a portata di QR code

I Petali del Racconto sono un servizio innovativo di cartellonistica interattiva, che ti permette di interagire con personaggi storici.

“Alleniamo” l’IA in modo da avere degli avatar in grado di dare risposte eticamente corrette in tempo reale.